Ti sei mai chiesto quali siano i costi per ristrutturare casa?
La domanda è comune da parte di tutti coloro i quali sono alla ricerca del modo migliore e più economico per poter realizzare i propri desideri abitativi. D’altronde, spesso la ristrutturazione della casa è operazione che può comportare costi piuttosto ingenti, e scoprire come si possano risparmiare centinaia o migliaia di euro sul preventivo originario è certamente cosa gradita!
Ecco perché in questa guida cercheremo di rispondere puntualmente a quanto costa ristrutturare una casa vecchia al mq, soffermandoci su tutte le principali voci onerose, al fine di comprendere dove sia possibile ridurre l’entità delle spese.
Cominciamo!
La valutazione iniziale e le pratiche amministrative
Tra i costi per la ristrutturazione della casa, il primo da considerare è certamente quello relativo alla consulenza richiesta a un architetto, un ingegnere, un geometra o altro esperto che possa curare per te la fase di pianificazione dei lavori.
L’onorario del professionista dipenderà naturalmente dalle sue tariffe e dalla complessità del lavoro, ma si aggira di norma tra i 1.000 e i 2.000 euro. A ciò si aggiungano anche i costi delle eventuali pratiche burocratiche di cui dovrà prendersi cura: anche in questo caso l’onere dipende dalla tipologia di pratica amministrativa da predisporre e gestire, con una stima di circa 1.000 – 3.000 euro.

Il costo dei lavori
Oltre ai costi del progettista e quelli relativi agli oneri amministrativi, chi intende ristrutturare casa dovrà sostenere i costi dei lavori che, di norma, costituiscono anche la parte principale del preventivo.
Sebbene il costo dei lavori dipenda dal tipo di materiale scelto, dalle finiture e da altre caratteristiche che dovranno essere personalizzate con la ditta che si occuperà dei lavori, abbiamo di seguito riassunto alcuni dei principali oneri di cui tenere in considerazione, con una relativa stima prodotta dalla media dei costi di ristrutturazione attualmente previsti in Italia.
Per comodità, li abbiamo riassunti in questa tabella dei costi di ristrutturazione casa 2024.
Esempi di ristrutturazione appartamento 100 mq e 200 mq
Tipologia di lavoro | Costo al mq | Costo ristrutturazione casa 100 mq | Costo ristrutturazione casa 200 mq |
Abbattimento pareti | 50-100 euro/mq | 5.000 – 10.000 euro | 10.000 – 20.000 euro |
Rifacimento pavimenti | 40-120 euro/mq | 4.000 – 12.000 euro | 8.000 – 24.000 euro |
Rifacimento tetto | 150-300 euro/mq | 15.000 – 30.000 euro | 30.000 – 60.000 euro |
Impianto elettrico | – | 5.000 euro | 10.000 euro |
Impianti idraulico | – | 6.000 euro | 12.000 euro |
Riscaldamento/climatizzazione | – | 10.000 euro | 20.000 euro |
Posa piastrelle | 30-80 euro/m | 3.000 – 8.000 euro | 6.000 – 16.000 euro |
Porte interne | 300-1.000 euro/cad. | 3.000 – 10.000 euro | 6.000 – 20.000 euro |
Finestre | 300-800 euro cad. | 3.000 – 10.000 euro | 6.000 – 20.000 euro |
Naturalmente, ti invitiamo a considerare che quelli sopra indicati sono solamente dei prezzi di riferimento, ampiamente variabili a seconda dei materiali e finiture utilizzate, della zona geografica e di altre caratteristiche che potrebbero far abbassare o diminuire il costo riportato in preventivo.
In generale, però, possiamo ricordare che ristrutturare una casa di 100 mq costa 50.000 – 90.000 euro e che ristrutturare una casa di 200 mq ha un costo medio di 100.000 – 170.000 euro.

Quanto costa ristrutturare casa 70 mq
Cogliamo l’opportunità di approfondire le considerazioni riportate nella tabella di cui sopra per cercare di ipotizzare quali siano i costi di ristrutturazione casa per appartamenti di dimensioni medie per il mercato italiano.
Per esempio, ristrutturare una casa di 70 mq ha un costo di circa 40.000 – 70.000 euro.
Quanto costa ristrutturare una casa di 150 mq
Il costo di ristrutturazione di una casa di 150 mq non è quasi mai il doppio di quella da 70 mq, considerato che ci sono alcune economie di scala che si possono sfruttare.
Il costo tende però ad aggirarsi sempre sui 60.000 – 120.000 euro.
Quanto costa ristrutturare casa con i bonus?
Lo Stato ha previsto alcuni interessanti benefici fiscali che rendono molto conveniente ristrutturare casa con i bonus: sconti che possono arrivare al 50% delle spese e che possono essere usufruiti, come vedremo, in sede di dichiarazione dei redditi.
Ma andiamo con ordine.
Per le singole unità abitative, è possibile usufruire di una detrazione pari al 50% delle spese sostenute (bonifici effettuati) entro il 31 dicembre 2024, con un limite massimo di spesa di 96.000 euro per ogni unità immobiliare.
Chi invece effettua spese dal 1 gennaio 2025 in poi, godrà di una detrazione pari al 36% con il limite massimo di spesa di 48.000 euro per unità immobiliare.
Il beneficio può essere usufruito, in parti uguali, in detrazione IRPEF per 10 anni.
Anche le parti comuni di edifici condominiali possono usufruire di simili detrazioni: in questo caso, però, i bonifici dovranno essere effettuati dall’amministratore, mentre le quote di spettanza del singolo condomino saranno calcolate sulla base dei millesimi.

Oltre a questo, c’è anche un’altra agevolazione che supporta gli interventi di recupero del patrimonio edilizio: l’aliquota IVA ridotta.
A seconda del tipo di intervento, l’agevolazione si applica alle prestazioni dei servizi resi dall’impresa che esegue i lavori e, in alcuni casi, sulla cessione dei beni. In particolare:
- sulle prestazioni di servizi relativi a interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria che sono realizzati sulle unità immobiliari abitative, è prevista l’IVA ridotta al 10%;
- sui beni l’aliquota agevolata si applica solamente se sono ceduti nell’ambito del contratto di appalto. Se l’appaltatore fornisce beni di valore significativo, l’IVA ridotta si applica ai predetti beni solo fino a concorrenza del valore della prestazione, al netto del valore dei beni stessi (in altre parole, il 10% di aliquota agevolata si applica solamente sulla differenza tra il valore complessivo della prestazione e quello dei beni stessi).
Come ottenere le detrazioni fiscali
Per usufruire delle detrazioni fiscali è sufficiente seguire una serie di adempimenti che, peraltro, sono stati semplificati e ridotti progressivamente nel corso degli anni.
Di fatto, è sufficiente indicare nella dichiarazione dei redditi i dati catastali identificativi dell’immobile. Nel caso in cui i lavori siano stati effettuati dal detentore, bisognerà indicare anche gli estremi della registrazione dell’atto che ne costituisce titolo, oltre agli altri dati che sono richiesti per il controllo della detrazione.
È poi prevista anche una comunicazione da inviare all’Azienda sanitaria locale competente per territorio, indicando:
- generalità del committente dei lavori e ubicazione degli stessi;
- natura dell’intervento da realizzare;
- dati identificativi dell’impresa esecutrice dei lavori, con assunzione espressa di responsabilità da parte della stessa, in relazione al rispetto degli obblighi posti dalla normativa vigente in materia di sicurezza sul lavoro e contribuzione;
- data di inizio dell’intervento di recupero.
Non è necessario procedere alla comunicazione preliminare all’Asl se i decreti legislativi sulle condizioni di sicurezza nei cantieri non prevedono questo obbligo.